Con la delibera 1815 del 16 settembre 2024 è stato ufficialmente presentato il bando comunemente chiamato “frutteti protetti” e/o “frutteti resilienti”.
Una misura contributiva importante, fortemente voluta dalla Regione Emilia-Romagna, che si pone l’obiettivo di favorire la ripresa della frutticoltura che ormai da troppi anni deve convivere con situazioni estreme anche dal punto di vista climatico.
L’intervento (tecnicamente denominato SRD01) prevede un contributo a fondo perduto Frutteti resilienti bando Emilia Romagna a sostegno delle imprese agricolefino al 60% dei costi complessivi sostenuti dalle imprese agricole.
Il limite minimo d’investimento è fissato nella quota di € 10.000 (per le zone svantaggiate) e di € 20.000 per gli altri ambiti regionali. Il limite massimo finanziabile per ogni singolo investimento si assesta su € 1.500.000. Complessivamente il plafond messo a disposizione è pari a € 23.000.000.
Sarà prevista una graduatoria che prevede un minimo di 8 punti per potere essere considerati ammissibili; tali punti verranno assegnati in funzione della ragione sociale e delle caratteristiche della stessa (impresa aderente ad OP, giovani agricoltori sotto ai 41 anni compiuti, genere femminile e aderenza alla Rete del lavoro di qualità).
Il punteggio sarà incrementabile anche in funzione delle caratteristiche del P.I. (Piano di Investimento), sono infatti previsti ulteriori punti in base alla dimensione in termine di superficie occupata, alla tipologia dei sistemi di difesa attiva adottati (reti, schermature, impianti antibrina, ecc.), alla sensoristica, all’automazione e in base alla vocazione biologica o meno dell’impresa agricola stessa.
Per avere i corretti criteri di ammissibilità si specifica che potranno rientrare nella misura contributiva esclusivamente gli impianti ex-novo, impianti di frutticoltura generici (drupacee, pomacee e altre specie frutticole), dovranno essere previsti nel P.I. almeno due (2) dei sistemi di protezione attiva così come descritti nel bando stesso; andrà inoltre certificata la titolarità della proprietà (o comunque il possesso con una durata minima di 5 anni). I sistemi di protezione attiva di riferimento riguardano tutte le tipologie di tensostruttura (antigrandine, antipioggia, antinsetto, ecc.), impianti di irrigazione, impianti antibrina, invasi aziendali ad uso irriguo, ventilatori e/o bruciatori oltre alle spese tecniche relative alle consulenze dei professionisti.
Rispetto agli interventi inerenti ai sistemi di irrigazione, il bando entra particolarmente nello specifico e le condizioni di idoneità devono essere rispettate in funzione del risparmio idrico potenziale. Tale coefficiente sarà parametrato con l’ausilio di due tabelle (riportate sul documento stesso della misura) che identificano le caratteristiche tecniche degli impianti irrigui e ne vanno a certificare la classe di appartenenza: B: bassa efficienza, M: media efficienza, A: alta efficienza.
Le domande andranno presentate entro le ore 13.00 del 28 febbraio 2025 (termine perentorio di scadenza), sarà ammessa una sola variante, una sola proroga (al massimo di 6 mesi), si potrà richiedere un anticipo del 50% (a fronte di idonea garanzia fidejussoria) ed i lavori andranno completati entro 12 mesi dall’accettazione della domanda.
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